Il Castelllo degli Schiavi

Il Castelllo degli Schiavi

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Situato a Fiumefreddo di Sicilia, in provincia di Catania, il Castello degli Schiavi è un gioiello del barocco rurale siciliano del Settecento.
Il nome deriva da una leggenda. Viene narrato che circa due secoli fa, un rispettabile medico palermitano, Gaetano Palmieri, curò da una gravissima malattia il figlio del Principe di Palagonia e che questi, per la gratitudine, gli donò un appezzamento del suo feudo, vicino al fiume Fiumefreddo.

Il medico volle costruire una villa fortificata per abitarla per lunghi periodi dell’ anno, anche perché il luogo piaceva molto alla moglie Rosalia.
La donna, però, amoreggiava con un certo Nello Corvaja, di Taormina.

Un giorno sbarcarono dei pirati turchi i quali si diedero al saccheggio. Rapirono i due proprietari del castello ma, quando stavano per arrivare alla spiaggia per fuggire, furono raggiunti da alcuni giovani armati, con a capo proprio Corvaja (che aveva visto dall’ alto di Taormina approdare le galere).

I pirati furono uccisi e i Palmieri furono liberi. Per ringraziare il Padre Eterno fu eretta una chiesetta, accanto al castello, dedicata alla Madonna della Sacra Lettera.
Venne costruita la loggia nella quale vennero poste le due statue di turchi, che sembrano guardare ansiosi verso il mare, come in attesa di essere liberati dai loro compagni, ed è proprio grazie a queste due statue che il Castello è stato soprannominato "degli Schiavi".

Il castello nel 1968 venne utilizzato come location per alcune parti del film "L' Orgia" di Pier Paolo Pasolinie vi vennero ambientate pure le scene principali de "Il Padrino" tra il 1972 e il 1974 da Francis Ford Coppola.

 

All' ingresso del castello vi è un maestoso portale con un arco di pietra lavica raffigurante, al centro, un saraceno dal viso arrabbiato, sormontato da una conchiglia tipica del migliore barocco catanese di quel periodo.
L' arco poggia su due false mensole che stanno come a sostenere i due laterali lavici del portale. Tutto il portale alterna rettangoli spianati (con una linea chiusa incavata per tutto il perimetro, posta all' interno di questo di 2,5 cm.) con altrettanti aventi una piramide, atipica al vertice, in rialzo.

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